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TESTA O BRACCIO: QUAL E’ L’ARMA VINCENTE?

ARZACHENA: TENNIS CLUB CURRACILVUNA

Sotto di due set, il tennista spagnolo Rafael Nadal ha trovato la forza e la determinazione del campione per aggiudicarsi l’Open d’Australia 2022.

 

Gli ci son volute tanta determinazione e forza mentale per recuperare due set di svantaggio e aggiudicarsi il match finale. Infatti, solo dopo aver messo a segno un servizio imprendibile e un dritto favolosi, Rafael Nadal è stato incoronato vincitore del prestigioso torneo internazionale degli “Open d’Australia”. Eppure questa finale non era iniziata nel modo migliore per lo spagnolo che si è subito ritrovato sotto di ben due set. Infatti il suo avversario, il russo Danil Medvedev, si è dimostrato più ostico del dovuto tanto da capitolare solo dopo la strepitosa rimonta del tennista spagnolo che si è aggiudicato questa finale per 3 set a 2. Un incontro iniziato male – come abbiamo detto – che, dopo la prima fase disastrosa, gli è servito a rimuginare sui suoi errori e dargli la spinta per riprendere in mano il match e piazzare degli ottimi colpi. Grazie a questa super finale, Rafa Nadal è diventato il tennista più vincente di tutti i tempi, oltre ad essere uno dei migliori ad aver giocato agli Open d’Australia. Tuttavia, come spesso accade in queste occasioni ci si chiede cosa sia stato più importante per il vincitore: giocare bene o usare al meglio le tattiche di gioco. Rafael afferma che senza la preparazione psicologica adatta, la partita non sarebbe stata alla sua portata anche se il suo rivale Danil Medvedev ha spiegato, invece, in una conferenza stampa, che l’avversario ha giocato alla perfezione e lui non ha potuto fare nulla, se non nei primi set. Grazie a questa fantastica vittoria e alle storie che hanno visto l’assenza di Djokovich al torneo australiano, il tennis ha vissuto un altro bel momento della sua celebrazione. Dovete sapere che questo sport è molto praticato nel mondo dove si contano 87 milioni di giocatori, di cui 2 milioni soltanto in Italia. Il nostro paese risulta poi il secondo al mondo per quantità di allenatori, con circa 12.000 professionisti a disposizione di tanti appassionati nei diversi tennis club.

Qui ad Arzachena la sensibilità e la partecipazione a questo sport sono sempre in crescita tanto che il tennis club Curracilvuna è uno dei migliori in Sardegna con 3 campi coperti e 3 scoperti, oltre un centinaio di iscritti e 3 maestri molto bravi e disponibili. Sebbene  i giocatori siano di livello  inferiore rispetto agli atleti citati prima, è difficile capire quale tra braccio e testa sia l’arma migliore del tennis. E anche se andassimo a chiedere un parere ai giocatori, la situazione non cambierebbe. Ma allora, esiste una soluzione? Come si potrebbe giocare al meglio una partita: senza usare la testa o senza giocare bene? A questo punto è naturale provare a tirare le somme: il tennis è uno sport bellissimo ricco di emozioni e di energia e fortunatamente, qui ad Arzachena le strutture non mancano. Poi, ci sono per tutti partite dove giochi bene e altre dove giochi peggio, e altre ancora dove ti diverti poco, fermo restando che il tennis sia uno sport talmente bello che non si finisce mai di imparare. Ci sono, però, alcuni casi di cui avrete forse sentito parlare, indicati come la sindrome della “solitudine del tennista”, un fattore che indica quanto questo sport sia veramente solitario. Quando giochi una partita sei sempre faccia a faccia col tuo avversario con il quale scambi i colpi ma non lo tocchi mai; non parli né con lui, né con qualcun altro perché il regolamento vieta perfino che il tennista parli col proprio allenatore mentre è in campo. Si dice che tanti giocatori abbiano lasciato questo sport per questo motivo. Per fortuna, da noi ad Arzachena tutto ciò non esiste, almeno ai nostri livelli e speriamo che questo problema non ci colpisca mai. L’ambiente è diverso e il club è sempre accogliente e disponibile dove ogni giocatore non si trova male con nessun tennista.

Andrea Amadori

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