SCUOLA: I RAGAZZI E LO STUDIO
Nonostante si sia arrivati alla Scuola Media, tanti ragazzi continuano a pensare di essere ancora alle Elementari, tanto che in classe e a casa, invece di studiare e fare i compiti, continuano a giocare, utilizzare il telefono nascosto passando interi pomeriggi a chattare e mandare memè, foto e video… A raccontare tutto ciò è una loro compagna che scrivendo questo suo articolo, vorrebbe stimolarli a fare il loro piccolo/grande dovere
Avevo tanto sperato di trovare dei compagni simpatici con i quali condividere questi tre anni ma, purtroppo, così non è stato. Non con tutti almeno. Naturalmente, sappiamo bene che i ragazzi, a cominciare dalla 1^ Media sono alquanto esuberanti, vuoi perché sono ancora piccoli, vuoi perché sono ancora sotto la gonna delle loro mamme che, ancora gli permettono di fare tutto. La realtà, però, è molto diversa e quando si incontrano nuovi compagni, la musica cambia di tonalità. Non tutto ti è permesso, come scherzi, sberleffi e mobbing. Tuttavia, in certe classi c’è gente veramente simpatica, che fa sentire le persone con qualche disagio, a proprio agio. Lo fanno coinvolgendoli in attività di gruppo condividendo con loro ogni dettaglio, modi e passione. Ma non si può dire ciò di tutti. Nelle classi, infatti, sono sempre più frequenti le prese in giro e gli scherzi antipatici, ma anche qualche piccola rissa che portano talvolta a conseguenze antipatiche. A questo si aggiungono episodi stupidi come far sparire gli astucci o nascondendo gli zaini, le cartelle o addirittura, i compiti. Alcuni ragazzi non considerano neanche certe persone escludendoli dai loro gruppi così che si sentano ignorati e poco considerati dal gruppo classe. Nella scuola si sente spesso parlare di piccole risse causate da ragazzi più grandi e con poco sale in zucca che vorrebbero prevalere sui più piccoli, manifestando tutta la loro stupidità. In classe ci possono essere persone che disturbano durante lo svolgimento della lezione dando così fastidio a chi magari si concentra, impedendo loro di imparare cose nuove. I ragazzi invece di fare i compiti assegnati per casa, una volta rientrati si perdono a mandare chat, meme o stikers e foto lasciando libri e compiti da fare dentro lo zaino. Questo atteggiamento porterà gli insegnanti a valutare il lavoro dei ragazzi meno studiosi che, se non meritevoli, potrebbero anche essere bocciati. Perciò, come possiamo fare per rimediare a quello che fanno questi ragazzi poco applicati al loro dovere di studenti? Essi, siamo convinti dovranno cominciare a mettere da parte il loro telefono e rimboccarsi le maniche per studiare e fare i compiti come si deve.
Gavina Spada