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IL CARRELLO DELLA SPESA

SOCIETA’: IL CAROVITA

 

Ormai è diventato quasi impossibile fare la spesa. Le massaie sono sempre più costrette a fare i conti con gli aumenti continui di ogni bene di prima necessità…

 

 

 

Proprio non ne posso più! Ogni volta che torno a casa sento mamma lamentarsi del caro spesa”. Sono queste le parole di tanti figli che pronunciano al loro rientro dalla scuola che, a loro volta, si vedono costretti a fare qualche rinuncia ai loro piccoli extra. Una rinuncia che si consuma mentre a casa volano gli scontrini, i volantini e le continue lamentele. La pasta è diventata carissima, l’olio d’oliva ha superato i 10 euro, i pomodori pelati sono aumentati di tre euro e così via. Ogni giorno la stessa solfa. C’è da dire, però, che questo lamentarsi ha ragioni molto serie. Infatti, dallo scorso inverno a oggi, le cose sono aumentate tantissimo. Lo vediamo quando compriamo la cancelleria per la scuola, ma anche per le piccole cose come snacks, noccioline, merendine o patatine. Da noi in Sardegna per preparare un piatto di pasta al pomodoro per 4 persone ci vogliono in totale circa 7,33 €, tra la pasta, la cipolla, l’olio d’oliva e il pomodoro. Ma perché i costi aumentano così tanto? Le ragioni sono varie tra cui le diverse guerre nel mondo, la mancata produzione degli agricoltori in Emilia–Romagna e l’aumento del carburante utilizzato per il trasporto. A determinare questi aumenti contribuiscono vari fattori tra cui come abbiamo appena detto il trasporto su camion, la scarsa produzione, il maltempo e le condizioni climatiche e ambientali delle zone di produzione. Infatti tutte le derrate alimentari di prima necessità, ossia il cibo per sopravvivere sono aumentate tantissimo. Perciò a risentirne maggiormente sono gli anziani e le persone povere che non riescono neppure a trovare l’indispensabile per campare. Siamo certi che noi non ci dovremmo lamentare delle bollette di fine mese, perché siamo sicuri che ci siano persone molto più bisognose di noi che per assicurarsi un piatto caldo, devono andare alla Caritas. In aggiunta, per aiutarli diversi supermercati hanno messo alle casse dei carrelli dove lasciare del cibo da cucinare. Iniziative che vediamo anche fuori dall’oratorio quando andiamo al catechismo. Nonostante questa situazione, i prezzi sono aumentati del 10 %, ormai non si può fare la spesa con un budget di una decina di euro. Secondo gli economisti i prezzi si abbasseranno verso il 2025, anche se questo non è certo. È solo un’ipotesi come tante altre. Pertanto, sebbene alcuni prodotti abbiamo oggi raggiunto il costo di2,38 € per la lattuga, un panetto di burro da 200g. costa 2,25 € mentre la carne di vitello è arrivata a costare 17,53 € e 12 uova 4,00 €. Vediamo bene che il prodotto che costa di più è la carne che, una volta per la scarsa produzione dovuta a malattie o per l’elevato costo del mangime, non ha mai lo stesso prezzo. Mangime e foraggio che a detta degli ecologisti, cresce meno a causa dell’inquinamento e degli sbalzi atmosferici. Quindi siamo certi che se vorremmo prezzi più bassi, dovremmo smettere di inquinare l’ambiente per non far star male gli animali. Non dimentichiamoci di chi per tante volte ha pensato di organizzare una grigliata fra amici, credendo di spendere qualche decina di euro, e si ritrova invece a doverne pagare 54,34 €. Una vera follia per poter trascorrere qualche ora insieme agli amici. Ora capiamo perché quella povera mamma si lamentava così tanto con la figlia. Quindi siamo certi che se volessimo che i prezzi si abbassino, dovremmo sperare che la situazione nel mondo migliori così come l’ambiente che ci circonda.

Alexandra Cadoni

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